La previdenza privata prosegue in ordine sparso sul fronte delle riforme. E diversi enti pensano di aumentare il contributo soggettivo, oggi mediamente al 10%, nonostante la contrazione dei guadagni causata dalla crisi in questi ultimi anni, fenomeno che emerge con chiarezza dal Rapporto che sarà presentato oggi a Roma dall'Adepp, l'associazione delle Casse dei professionisti (si veda «Il Sole 24 Ore» di ieri). C'è però all'orizzonte la possibilità - secondo alcuni molto concreta - che cambiamenti sostanziali saranno imposti dall'alto.
Si aspetta interventi del Governo Paolo Saltarelli, presidente della Cassa ragionieri, che ha momentaneamente rallentato la riforma che inizialmente doveva essere pronta a fine anno, in attesa di sviluppi e che non disdegnerebbe una "Federazione tra le casse" sul modello francese. Condivide queste aspettative il direttore generale dell'Enpaf, la Cassa dei Farmacisti, Marco Lazzaro: «si parla di contributivo per tutti, è possibile un allineamento del contributo soggettivo che versano i professionisti a questo punto, credo, non avrebbe più senso avere venti Casse private, ne basterebbe una».
Ci sono però enti che, in attesa di cambiamenti "radicali", si stanno portando avanti con le riforme. In particolare, con la possibilità di elevare il contributo integrativo dal 2% al 5% e di riversarne una parte nella dote di pensione individuale dei singoli professionisti. Facoltà concessa alle Casse che applicano il sistema di calcolo contributivo dal Ddl Lo Presti approvato lo scorso 5 giugno.
I dottori commercialisti, a giugno, hanno presentato una riforma che consente loro di mantenere il contributo integrativo al 4 per cento. L'iter è praticamente concluso, mancano però le firme dei ministri e la pubblicazione in Gazzetta. La mancata approvazione entro l'anno farebbe perdere alla Cassa guidata da Walter Anedda 130 milioni di euro solo di integrativo.
Anche l'Eppi, l'Ente di previdenza dei periti industriali, il 15 novembre ha presentato ai ministeri la sua riforma previdenziale: un aumento graduale del contributo soggettivo, che passa dal 10 all'11% nel 2012, per poi arrivare al 18% nel 2015; l'aumento del contributo integrativo dal 2 al 4%, sempre dal 2012, e dal 4 al 5% dal 2015. Sono poi previsti un tetto di contribuzione, contributi dimezzati per i primi cinque anni per gli under 30 e l'istituzione di una forma di trattamento di fine rapporto. Un eventuale ritardo nell'approvazione farà slittare l'applicazione delle nuove percentuali.
Si parla di riforme anche all'Epap (La Cassa pluticategoriale di chimici, geologi, dottori agronomi, dottori forestali e attuari). Per ora è partita la discussione e la riforma deve ancora essere scritta, ma dovrebbe prevedere: un aumento del contributo integrativo dal 2 al 4% un aumento graduale del contributo soggettivo che a regime sarà del 15 per cento.
Novità in arrivo anche per la Cassa Geometri (Cipag) che ha approvato la costituzione di un fondo di previdenza complementare, che riconosce il diritto alla pensione dopo cinque anni di contribuzione e consente di chiedere anticipazioni agevolate per spese sanitarie e acquisto o ristrutturazione della casa.
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